venerdì 27 dicembre 2013

ALBERO DI NATALE DI FROLLA

E' normale in questi giorni invitare a casa parenti e amici, o anche soltanto per gratificare noi stessi, per cui ci domandiamo "e allora, cosa preparo?". Per stupire piacevolmente tutti ecco un'idea per un antipasto che addobberà la tavola delle feste in modo coreografico, a tema e di sicuro effetto: l'albero di Natale di frolla. Devo essere sincera, bisogna che abbiate un po di manualità, perchè dovrete ritagliate da voi la forma dell'albero di Natale sulla pasta frolla, ma vi assicuro che sarà facile e divertente. In alternativa potreste usare uno stampo, in commercio si trova senza nessun problema. L'origine dell'albero di Natale ha radici profondissime nella storia dell'uomo, infatti per i druidi e i celti rappresentava la vita ed erano soliti addobbarlo durante la festa del solstizio d'inverno, periodo dell'anno (che corrisponde alle nostre feste natalizie) in cui le giornate cominciano ad allungarsi, lasciando presagire l'arrivo della primavera e quindi il ritorno a nuova vita. Adottato successivamente anche dalla tradizione cristiana, è curiosa la storia secondo cui l'uso moderno dell'albero di Natale nasce nel 1441 a Tallin, in Estonia, dove nella piazza del municipio (Raekoja Plats) fu ornato uno splendido abete. Uomini e donne scapoli iniziarono a danzarvi intorno alla ricerca dell'anima gemella. Per 6 persone:

1 confezione di pasta sfoglia rettangolare
200 g di stracchino
2 wurstel grandi
20 olive
6 noci

Dividete la pasta sfoglia a metà e ritagliate dalla prima la forma di un albero.
Fate la stessa cosa con la seconda metà, facendo in modo che siano il più simili possibile, magari fate delle prove sovrapponendo le due forme. Usate la prima metà e cospargetela di stracchino, avendo cura di lasciare scoperto il lembo esterno di pasta frolla in modo tale da poter sigillare l'albero di Natale.
Tagliate a fettine il wurstel e sovrapponetelo allo stracchino. Quindi prendete l'altra metà di frolla e ponetela sopra la prima.
Pressate con i polpastrelli delicatamente i bordi in modo tale da sigillare il ripieno. Incidete dall'interno verso l'esterno le parti laterali per formare i rami e rigirate ognuno di essi su se stesso, così da creare movimento. Schiacciate le noci, facendo attenzione, per quanto possibile, a lasciare la metà intera. Con queste decorate la base dando l'idea di modellare il tronco dell'albero. Disponete infine le olive a piacimento sui rami. Infornate per 15 minuti a 200°. Siete pronti per stupire i vostri commensali con l'albero di Natale di frolla? Buone feste a tutti :-)))













domenica 22 dicembre 2013

LIQUORE AL CIOCCOLATO

Quando lo faccio, non dura mai molto tempo... il liquore al cioccolato è una prelibatezza che piace sempre a tutti, la sua cremosità sorprende piacevolmente chi lo assapora lasciando la voglia di gustarne ancora un altro bicchierino. Spesso lo regalo per Natale, e vedo che la cosa è molto apprezzata, vi consiglio davvero di rimboccarvi le maniche e di provare anche voi questa ricetta, poi mi saprete dire... Una curiosità sull'albero del cacao: produce frutti per ben 2 volte all'anno, e nonostante raggiunga la sua piena maturità verso il decimo anno, è possibile effettuare la raccolta per circa 30 anni.

1 l di latte
900 g di zucchero
150 g di cacao amaro
1 bustina di vanillina
250 g di alcool

Ponete sul fuoco il latte e nel frattempo stemperate in una ciotolina il cacao, lo zucchero e la vanillina. Non appena il latte inizia ad incresparsi, versate a pioggia lentamente le polveri, senza smettere di mescolare. Quando sarà tutto ben amalgamato in una crema, tempo 2 minuti, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare completamente. Quindi unite l'alcool, mescolate per benino e imbottigliate. Il liquore al cioccolato non ha bisogno di maturare, per cui potete consumarlo anche da subito.



mercoledì 18 dicembre 2013

STELLA DI PANDORO RIPIENO

Auguri sorellona! Per il tuo compleanno oggi ti ho preparato la stella di pandoro ripieno. Profumi, fragranze e sentori della nostra terra sapientemente miscelati per te nei gusti che tu adori tanto: arancia e zagara. In ogni caso, la stella di pandoro ripieno è un dolce tradizionale natalizio molto semplice da realizzare, bello da vedere e di grande effetto!

1 pandoro
100 g di cioccolato fondente
250 g di marmellata di arance con scorzette
1 tazza di acqua
1/2 cucchiaio di zucchero
1 boccetta di essenza di fiori d'arancio (zagara)
3 uova
3 cucchiai di zucchero
500 g di mascarpone

Anzitutto tagliate il pandoro in sezioni, io ne ho ricavate 5 eliminando l'ultimo strato che ho mangiato subito :-))) eeee, i sacrifici di noi cuocherelloni!!! Il pandoro va ricomposto dalla stella più grande (che posizionerete come base direttamente sul piatto da portata) a quella più piccola. Quindi in una tazza miscelate fino ad ottenere un fluido omogeneo l'acqua, 1/2 cucchiaio di zucchero e l'essenza di zagara, con questo bagnate leggermente la prima stella.
Cospargetela di marmellata di arance, mi raccomando, quella con le scorzette, è più buona! Grattate il cioccolato con una grattugia o con un coltello direttamente a pioggia sulla marmellata. Lasciate pure i pezzettini che naturalmente cadranno sul vassoio, saranno la decorazione al vostro piatto. Nel frattempo separate le uova, sbattete i rossi con lo zucchero finchè non diventino spumosi, unite il mascarpone e miscelate fino ad ottenere una crema liscia e uniforme, quindi aggiungete le chiare montate a neve, mescolando delicatamente dall'alto verso il basso.
Non vi preoccupate se assaggiando questa crema vi risulterà davvero poco zuccherata, vi assicuro che nel complesso il dolce sarà equilibrato. Adagiate un po della crema sulla prima stella, la quantità necessaria a ricoprirla completamente. Siamo pronti per procedere a strati: la stella immediatamente più piccola (che avrete cura di disporre in modo sfalsato, in modo tale che ai vuoti della prima corrispondano le punte della seconda), leggera bagna, marmellata, cioccolato e crema. Così via fino all'esaurimento degli ingredienti. Spolverate abbondantemente di scaglie di cioccolato l'ultimo strato e riponete in frigo. Vi consiglio calorosamente, come tutti i dolci farciti, di preparare la vostra stella di pandoro ripieno il giorno prima di degustarla, i sapori hanno il tempo di amalgamarsi meglio.



sabato 14 dicembre 2013

ROSELLINE DI MELE


Oggi prepariamo un dolcetto, sfizioso, goloso per gli amanti della frutta e non solo, bello da presentare ai vostri ospiti: le roselline di mele. A partire dall'autunno maturano la maggior parte delle mele coltivate in Italia. Le fuji sono originarie del Giappone, ma vengono prodotte ormai da tempo anche sul nostro territorio. Comunque, che siano di provenienza lontana o a chilometro zero, consumandole fresche se ne gode appieno il bouquet aromatico, anche in cottura. Per le roselline di mele le varietà più indicate, oltre alle fuji, sono le renette, che risultano leggermente più asprognole, le golden dolci e farinose, oppure le royal gala croccanti e succose. Per 4 persone:

1 rotolo di pasta sfoglia rotonda
2 mele
3 cucchiai di zucchero
1 noce di burro
1 pizzico di cannella
1 limone
pirottini

Pulite le mele e tagliatele a fettine sottili, ponetele in una padella antiaderente e irroratele con il succo del limone.


Aggiungete 2 cucchiai di zucchero, la cannella, il burro, poca acqua e cuocete per 5 minuti.
Tagliate a cerchi concentrici la pasta sfoglia creando degli anelli.





Tagliate ancora gli anelli in sezioni di lunghezza più o meno regolare.






Sistemate le fettina di mela sulla sfoglia, una di fianco all'altra, sul bordo esterno di una striscia di pasta.




Ripiegate la sfoglia su se stessa arrotolandola con delicatezza. Mettete la rosellina di mela così ottenuta in un pirottino. Procedete allo stesso modo per formare le altre roselline di mela. Ponetele in una placca da forno, spolverizzatele con lo zucchero rimasto e infornate a 200° per 15 minuti.




lunedì 9 dicembre 2013

LASAGNE VERDI AL RADICCHIO

Le lasagne verdi al radicchio le ho appositamente ideate come variante ad un piatto tipico della tradizione italiana usando un'ottima e colorata verdura di stagione: il radicchio rosso. In particolare ho utilizzato quello di Treviso, particolarmente buono tanto da ottenere il marchio IGP. In effetti, ad avere la denominazione sono 3 qualità di radicchio trevisano: il rosso tardivo, il rosso precoce e il variegato di Castelfranco. Oggi parliamo dei primi 2. Il rosso tardivo è contraddistinto da germogli uniformi e da una costa centrale ben evidente. Dopo la raccolta subisce un processo d'imbiancamento forzato, tramite l'immersione di ogni cespo in acqua sorgiva. Il precoce ha un cespo più voluminoso e allungato, l'imbiancamento avviene attraverso la legatura dei cespi stessi. Per 6 persone:

300 g di lasagne verdi all'uovo
500 g di radicchio trevigiano
200 g di stracchino
20 g di pancetta dolce
1 cipolla piccola
2 spicchi d'aglio
100 g di parmigiano grattugiato
1 l di besciamella
30 g di burro
olio

Tagliate il radicchio a striscioline di circa 1 cm e sbollentatelo per 2 minuti in acqua salata. Scolatelo e tenetelo da parte. Rosolate in una padella con 3 cucchiai d'olio l'aglio e la cipolla tritati finemente, la pancetta tagliata a cubetti, aggiungete quindi il radicchio, salate e cuocete per 5 minuti. Preparate la besciamella seguendo questa ricetta qui. Prendete una teglia da forno antiaderente e disponete a strati in quest'ordine: le lasagne verdi, il radicchio, la besciamella, lo stracchino a pezzetti sparsi qua e la, una spolverata di parmigiano e così via fino ad esaurire gli ingredienti. Terminate con qualche cucchiaiata di besciamella, il parmigiano e qualche fiocchetto di burro. Infornate le lasagne verdi al radicchio per 20 minuti a 200° e servite ben calde.